Comunicare le foreste: da Spelacchio agli alberi parlanti

Gen 28, 2020 | I nostri successi

Sapevate che gli alberi possono parlare? E che Spelacchio non era un albero brutto, secco e “insostenibile”? Sono soltanto alcuni dei temi che abbiamo comunicato grazie alla nostra collaborazione con PEFC Italia, associazione del sistema di certificazione internazionale PEFC, cioè il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale.

Dal 2017 accompagniamo l’associazione nella comunicazione come ufficio stampa specializzato sui temi ambientali, per dare voce alla green economy e alla bellezza della natura, senza alimentare il versante catastrofista della comunicazione ambientale. 

Abbiamo fatto chiarezza sul caso Spelacchio, l’albero di Natale di Roma del 2017, raccogliendo le falsità che giravano sui social e affidandoci agli esperti. Abbiamo assistito al primo progetto in Italia di Tree Talker, la rete di “alberi parlanti”. Abbiamo portato la stampa a conoscere da vicino la devastazione della Tempesta Vaia e amplificato l’azione della Filiera Solidale PEFC. 

Con comunicati stampa, interviste speciali e press tour dedicati abbiamo portato il mondo delle foreste in tv, nelle radio e sui principali quotidiani nazionali con l’obiettivo di avvicinare i media al mondo delle foreste, non sempre di facile divulgazione e spesso raccontato con superficialità e scarsa attenzione. 

1. Il caso Spelacchio: dalla Val di Fiemme a Piazza Venezia

Il Natale di Roma del 2017 sarà ricordato per lungo tempo come il Natale di “Spelacchio”, l’albero posto al centro di Piazza Venezia e così ribattezzato ironicamente a causa dei suoi rami poco rigogliosi. L’albero presentava oggettivamente dei traumi, tuttavia insieme a PEFC Italia abbiamo ritenuto necessario fare chiarezza su alcuni elementi e caratteristiche della pianta. Abbiamo raccolto le falsità più diffuse sui social network e sui quotidiani nazionali relative all’albero, cogliendo così l’occasione per dare voce a un tema delicato come quello della cura degli alberi e della gestione sostenibile delle foreste di provenienza. 

Abbiamo dimostrato come fosse falso ritenere Spelacchio non sostenibile o una “distruzione della natura”. La pianta veniva un bosco – certificato per la sua gestione sostenibile secondo due standard internazionali, cioè FSC e PEFC, e gestito dalla Magnifica Comunità della Val di Fiemme – ed era stata scelta tra quelle mature, in sovrannumero e seguendo dei piani di gestione del bosco. 

La grande attenzione suscitata da Spelacchio ci ha permesso di raccontare la seconda vita degli alberi attraverso un press tour che ha portato la stampa nazionale in Trentino per scoprire, insieme alla Magnifica Comunità di Fiemme, il mondo della certificazione forestale.

Un’esperienza che ha permesso di “svelare” il mondo che sta dietro il semplice taglio di un albero: il legno è un materiale riutilizzabile molte volte e, se certificato e gestito in maniera corretta, rappresenta una risorsa straordinaria per le comunità locali, che possono affacciarsi anche sul mercato internazionale forti e orgogliose della sostenibilità e della tracciabilità della loro filiera.

2. La rete degli alberi parlanti

Come possono le foreste diventare smart e fornirci informazioni utili per combattere i cambiamenti climatici? Attraverso la rete di “alberi parlanti” che abbiamo presentato insieme a PEFC Italia. 

Nel 2018 è infatti partito nel Bosco di Piegaro a Città della Pieve (PG), di proprietà della famiglia Margaritelli, il progetto TRACE (TRee monitoring to support climate Adaptation and mitigation through PEFC CErtification), che intende migliorare gli attuali sistemi di certificazione e monitoraggio delle foreste e delle piantagioni di alberi attraverso l’applicazione del sistema di ultima generazione Tree Talker basato sull’IoT (Internet of Things), in grado di fornire in tempo reale una rete di monitoraggio delle funzioni dell’albero.

Finanziato da PEFC Internazionale, la sperimentazione è nata dalla collaborazione tra PEFC Italia, ente normatore della certificazione di gestione del patrimonio forestale, e la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC).

Anche in questo caso, il modo migliore per far conoscere l’iniziativa alla stampa è stato un press tour in loco: i giornalisti sono stati accompagnati da Antonio Brunori, segretario Generale PEFC Italia e dottore forestale, e da Riccardo Valentini, membro del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, insignito nel 2007 del Premio Nobel per la Pace, insieme ad altri scienziati del Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), per le ricerche relative ai cambiamenti climatici.

3. La tempesta Vaia e la Filiera Solidale PEFC

il 2018 è stato un anno terribile per le foreste italiane che hanno subìto il peggior evento atmosferico di sempre: la tempesta Vaia – con piogge e raffiche di vento stimate oltre i 150 km/h – ha provocato enormi danni in un’area complessiva di 42.500 ettari di foreste. Sono 494 i comuni coinvolti – tra Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia.

Si tratta della zona in cui sono concentrate le foreste che producono 2/3 del legno da opera italiano. Secondo le stime, in un solo giorno sono stati abbattuti almeno tanti alberi quanti se ne tagliano normalmente in 5-7 anni. PEFC si è attivato sin da subito con il progetto Filiera Solidale PEFC, l’unico sistema pensato per il legname proveniente dall’allestimento delle piante abbattute da Vaia che, attraverso il logo della Filiera Solidale, lo accompagnerà con la tracciabilità attraverso le varie trasformazioni, garantendo così a tutta la filiera, fino ai consumatori e ai cittadini, che il legno utilizzato per il prodotto o il manufatto finale venga effettivamente dalle zone colpite dalla tempesta. 

Per raccontare i danni, incontrare le comunità locali colpite e conoscere l’impegno profuso dall’associazione nel sostenerle anche attraverso la Filiera Solidale, con PEFC Italia abbiamo accompagnato i media nazionali e internazionali in Val Camonica.

Durante il press tour abbiamo mostrato alla stampa lo sgombero dei boschi danneggiati e il prezioso lavoro svolto dalle aziende che hanno scelto di acquistare il legno degli schianti o proveniente dalle aree colpite dalla tempesta. 

Risultati raggiunti

  • + 1100 uscite tra web e carta
  • + 600 backlink ottenuti 
  • + 50 uscite tra radio e tv
  • + 3 press tour 
  • + 200 giornalisti coinvolti tra press tour e interviste speciali