Nel 2025, si sta assistendo a un cambiamento che sta ridefinendo il panorama dei professionisti del benessere fisico. A trainare la domanda non sono più solo gli atleti o le fasce più mature della popolazione, ma anche un’ondata crescente di giovani, sempre più consapevoli dell’importanza di investire nella cura del proprio corpo.
A evidenziarlo sono i dati raccolti da ProntoPro, il marketplace di riferimento per i servizi professionali che mette in contatto domanda e offerta, secondo i quali è proprio la fascia tra i 19 e i 30 anni a guidare l’incremento nelle richieste di trattamenti osteopatici, registrando un +57% rispetto allo scorso anno. Un trend simile si osserva anche per quanto riguarda i fisioterapisti, con un aumento del 25% nelle richieste da parte dei pazienti under 25, e i personal trainer, che registrano una domanda crescente da parte delle nuove generazioni. Per questi ultimi, nel 2025, la fascia tra i 23 e i 30 anni rappresenta la quota più alta di utenti (31%), ma sono gli adolescenti e i giovani adulti tra i 18 e i 22 anni a mostrare il balzo più marcato rispetto al 2024: +28%.
Schiena, postura e prevenzione: così gli italiani si prendono cura del corpo
Se l’età media di chi si affida a fisioterapisti, osteopati e personal trainer si sta abbassando, le ragioni che spingono a rivolgersi ai professionisti del benessere fisico restano trasversali. Secondo i dati raccolti da ProntoPro.it, le richieste rivolte ai fisioterapisti riguardano soprattutto percorsi di riabilitazione post-traumatica, che nel 2025 rappresentano il 27% del totale, con un incremento del 19% rispetto all’anno precedente; seguono le visite di tipo diagnostico, scelte dal 20,5% degli utenti, spesso come primo passo per inquadrare dolori persistenti o limitazioni funzionali. Per quanto riguarda le aree del corpo più frequentemente trattate*, la schiena si conferma al primo posto (31%), seguita a breve distanza da collo e spalle (28%) e da gambe e ginocchia (27%), zone spesso sollecitate da posture scorrette o attività fisica intensa o svolta in maniera inadeguata. Da segnalare anche un aumento del 21% nelle richieste legate a dolori o disturbi localizzati in corrispondenza delle anche e della zona addome-bacino, spesso correlati a uno stile di vita sedentario o all’avanzare dell’età.
Chi si rivolge a un osteopata lo fa principalmente per contrastare dolori muscoloscheletrici ricorrenti, a partire dal mal di schiena, che rappresenta la prima causa di consulto (28%), seguito da problemi alla cervicale (21%) e da dolori muscolari diffusi (15%).
Diversa, ma altrettanto significativa, la fotografia che emerge dal mondo dei personal trainer. I principali obiettivi indicati da chi si affida a questa figura riguardano la perdita di peso (34%), il mantenimento della forma fisica e la tonificazione (29,5%) e l’aumento della massa muscolare (22%). Accanto a queste finalità tradizionali, si osserva però una crescita del 13% nelle richieste di programmi mirati al miglioramento della postura, segno che anche l’allenamento viene sempre più percepito come un alleato nella prevenzione di disturbi muscolo-scheletrici.
Under 25 dal fisioterapista per la schiena (36%), over 60 per le ginocchia (38%)
Analizzando più nel dettaglio le richieste rivolte ai fisioterapisti, emerge come le esigenze varino sensibilmente in base all’età dei pazienti.
Nella fascia under 25, i disturbi più frequenti riguardano la schiena (36%), seguita da collo e spalle (32%) e da gambe e ginocchia (29%), problematiche che spesso derivano da cattive posture, sedentarietà o attività sportiva intensa e non sempre ben calibrata. In linea con questi dati, anche le motivazioni più dichiarate dai giovani che si rivolgono a un fisioterapista, che confermano la prevalenza della visita diagnostica (29%) e della riabilitazione post-traumatica (20%), spesso legata a infortuni sportivi o a microtraumi ripetuti.
Diversa è la situazione per chi ha superato i 60 anni: in questo caso, il dolore o le difficoltà di movimento interessano soprattutto gambe e ginocchia (38%) e, in misura minore, la schiena (24%). Qui le richieste si concentrano principalmente sulla riabilitazione post-operatoria, che rappresenta il 27% delle motivazioni.
Nel mezzo, le altre fasce si rivolgono ai fisioterapisti in particolare per problematiche legate a schiena e collo, aree tipicamente coinvolte in tensioni muscolari da stress o stili di vita sedentari, e per la riabilitazione traumatica.
+28% di giovani tra i 18 e i 22 anni da personal trainer: l’obiettivo è la perdita di peso
Nel panorama dei servizi legati al benessere fisico, anche il personal training conferma un’evoluzione nelle richieste, sia in termini di obiettivi che di target demografico.
Anche se la perdita di peso resta la motivazione principale indicata da chi intraprende un percorso con un personal trainer (34%), seguita dal desiderio di mantenersi in forma con un focus sulla tonificazione muscolare (29%), crescono in modo significativo le richieste legate al miglioramento delle prestazioni fisiche (+15% rispetto al 2024) e alla correzione della postura (+13%), segnali di un interesse crescente verso un approccio più completo e funzionale all’allenamento.
Le fasce d’età che più si rivolgono a un personal trainer sono quelle tra i 23 e i 30 anni (31%) e tra i 31 e i 40 anni (25%), ma a sorprendere è il dinamismo della fascia più giovane: i ragazzi tra i 18 e i 22 anni, infatti, hanno fatto registrare un incremento del 28% rispetto all’anno precedente, confermando una crescente attenzione dei giovani adulti per la cura del corpo attraverso programmi strutturati e personalizzati.
Pur condividendo obiettivi simili, le diverse fasce d’età mostrano alcune specificità. I minorenni, per esempio, si distinguono per una maggiore propensione a richiedere programmi orientati all’aumento della massa muscolare (33% delle richieste, contro una media generale del 22%), mentre chi ha tra i 18 e i 22 si concentra sulla perdita di peso (30%). Al contrario, chi ha più di 60 anni è interessato soprattutto sul mantenimento della forma fisica e della tonicità (39% delle richieste, rispetto a una media del 29%), con un approccio più orientato alla salute e alla mobilità a lungo termine.
Anche le modalità di allenamento stanno cambiando. Cresce la richiesta di programmi distribuiti su tre giorni alla settimana (+17% rispetto al 2024), così come quella per allenamenti più intensivi, con frequenza superiore alle tre sessioni settimanali (+12%). Parallelamente, si osserva un netto calo dell’interesse per l’attività fisica all’aperto, che perde il 37% delle preferenze rispetto all’anno precedente, a vantaggio di un ritorno agli ambienti strutturati come la palestra.
Comunicato stampa di Press Play per ProntoPro
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